IL CONCEPT DI UN SALONE DI ACCONCIATURA IN SINTONIA CON LA NATURA
Intervista a Nicola Benedetti, Maestro Artigiano Acconciatore e titolare dei saloni Mytho
Come nasce il concept, ovvero l’idea fondante, dei saloni di Trento e Segonzano?
Il concept dei saloni nasce da una ricerca di un prodotto e uno stile coerenti con il mio stile di vita e con la mia maturazione personale. La visione olistica della persona non poteva infatti che partire da me e dai miei valori, legati a una vera e propria sintonia con la natura, con l’ambiente e la relazione umana. Non ci può essere bellezza se io inquino, se sfrutto le persone, se utilizzo materiali dannosi per l’ambiente … la bellezza è una ricerca senza compromessi!
Questa visione si è ampliata proprio quest’anno con l’apertura di uno spazio dedicato all’estetica curato da mia moglie Norma – estetista e operatrice olistica – che ha condiviso con me sin dall’inizio questa filosofia di vita.
Come si è tradotta questa filosofia di vita nella vita del salone?
L’emozione è alla base di tutto, dal piacere della relazione al calore dell’ambiente.
Lo spazio è stato pensato in ogni dettaglio a partire dalla reception, creata da un fabbro artista che l’ha caratterizzata forgiando personalmente nel ferro i decori che richiamano le venature di una foglia.
La prospettiva “naturale” prosegue con separazioni composte da travi massicce recuperate da un vecchio casolare che ricordano il bosco, anche quando vengono utilizzate come seduta per l’attesa davanti all’immagine di una cascata.
Il legno, materiale naturale, ritorna anche negli arredi del bagno e ripropone la dimensione rurale del nostro territorio.
Anche le poltrone del salone sono state ricavate dai sedili di Alfa Romeo degli anni ’70 grazie alle abili e pazienti mani di un artigiano tappezziere che le ha riadattate e restaurate.
Le pareti della stanza lavaggio e delle cabine estetiche riprendono le linee estetiche comuni nel Nord Europa e in Oriente: anch’esse richiamano il bosco nei colori e nei tratti della pittura, utilizzando cera d’api e ossido di ferro.
I tendaggi sono stati realizzati in garza di cotone
Quindi le scelte fondamentali che sono state percorse hanno riguardato l’utilizzo di prodotti ecosostenibili ed ecosolidali, il recupero di materiali riciclati e il ricorso esclusivo ad artigiani per realizzare gli arredi e creare quella bellezza che va oltre l’estetica e permea il modo di pensare, agire e vivere.
Quali difficoltà si sono presentate in questo disegno e negli interventi per realizzarlo?
La cosa più complessa è stata combinare la visione chiara che avevo in mente – il valore dei materiali naturali, l’atmosfera e l’emozione che ogni singolo oggetto comunica e soprattutto racconta attraverso un’energia percepibile – con gli aspetti artistici e funzionali del salone.
È stato quindi necessario adattare via via le soluzioni in corso d’opera campo, saldatrice in mano, modificando centimetro su centimetro gli arredi per ricercare sempre maggiore coerenza con il disegno ispiratore.
Come si gestiscono poi questi valori nelle attività quotidiane?
Siamo scelti dai nostri clienti per questa visione che abbiamo coltivato negli anni insieme ai nostri collaboratori, che riflettono con noi sul tipo di relazioni che desideriamo costruire, mantenere e rilanciare. Questi valori ispirano il nostro lavoro e le strategie imprenditoriali.
Ho imparato in questi anni a sviluppare la delega e a valorizzare le diversità dei collaboratori, mentre prima tendevo ad accentrare il lavoro sulla mia persona. Quando ho aperto il secondo salone tutto dipendeva da me e la situazione stava diventando insostenibile. A quelle condizioni il progetto rischiava di essere compromesso.
Ho compreso l’importanza di avere un metodo comune di lavoro, una specie di impronta. La mia forza attuale viene proprio dal mio team, dalle persone che lavorano con me ogni giorno!